Cita:
Lega, la portavoce
è figlia di un ex clandestino
Il padre venne espulso con un foglio di via poi è rientrato in Italia. Oggi lavora e ha il permesso di soggiorno. Sara Lin la cinese batte i big della pelletteria. Edlira, albanese: "Ci battiamo per qualcosa che deve stare a cuore agli immigrati"
di Maria Cristina Carratu
Si chiama Edlira Mamutaj, ha 23 anni, è albanese figlia di un ex immigrato clandestino, espulso con un foglio di via dall'Italia, poi rientrato, e che oggi vive a San Casciano con un lavoro e un regolare permesso di soggiorno. Edlira, però, non è soltanto una figlia di immigrati, bensì, da poco, anche la nuova addetta stampa della Lega Nord Toscana, nonché curatrice del giornale on line del partito, Il Toscano, e collaboratrice della Padania. Sta per laurearsi in Scienze Politiche a Firenze e il suo sogno è «di diventare giornalista e poter raccontare le storie vere dei partiti italiani». La sua storia sembrerebbe una contraddizione in termini, e invece, a sentire lei, non lo è affatto: «La Lega» sostiene Edlira «si batte per qualcosa che deve stare a cuore innanzitutto agli immigrati, cioè la legalità. Chi è irregolare fa il male di chi è regolare, offusca la sua immagine e spinge la cittadinanza a generalizzare, pensando che tutti gli immigrati siano fuori legge. E invece non è così».
Arrivata in Italia nel 2000, a 14 anni, quando suo padre, appena rientrato con un permesso di lavoro, poté chiamare con sé tutta la famiglia, non ha «mai avuto problemi», racconta, con l'inserimento, anzi, con l'«integrazione», parola che le piace molto: «Quando sono arrivata sapevo già l'italiano» dice, «ma ho cercato di impararlo ancora meglio, ho studiato, mi sono iscritta all'Università». Ha fatto del suo meglio, insomma, per facilitare la propria «integrazione». E studiando, aggiunge, «ho capito tante cose, e in particolare che, in politica, bisogna ragionare con la propria testa». La sua scelta per la Lega, però, nasce quando conosce e si fidanza con Marco Gargini, anche lui oggi all'ufficio stampa del Carroccio, già allora militante del partito di Bossi: «Con lui» spiega Edlira «ho conosciuto le idee della Lega e ho capito che è l'unico partito italiano cui sta veramente a cuore la convivenza civile, bene irrinunciabile per tutti, italiani e stranieri».
La Lega contro gli immigrati? «Non è vero», è convinta Edlira, «la Lega è solo contro i clandestini, cioè contro quelli che non lavorano, e che delinquono, e dice che chi non ha un impiego, e documenti in regola, in Italia non deve venire, oppure, se c'è già, che deve andarsene. Tutto qui. Mio padre, una volta tornato in Albania col foglio di via, non è più tornato finché non ha avuto un permesso di soggiorno». Il concetto di integrazione, usato così, non rischia di venire interpretato come sbarramento culturale, e armare di fatto l'intolleranza? «Niente affatto» sostiene Edlira, «integrarsi non vuol dire perdere la propria identità, tutta la mia famiglia parla perfettamente italiano e albanese, nessuno di noi si è chiuso nella propria nicchia familiare, o nella cerchia esclusiva dei connazionali, come fanno tanti immigrati, e nessuno ci ha mai chiesto di dimenticarci chi siamo». Mai avuto problemi, con queste idee, con amici e parenti albanesi? «Assolutamente mai, anzi, tutti mi dicono grazie».
Fonte:
http://firenze.repubblica.it/dettaglio/ ... no/1883989