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Ha senso dire "studente straniero"? http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=22&t=1816 |
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Autore: | ahimsa [ 04 feb 2009, 21:38 ] |
Oggetto del messaggio: | Ha senso dire "studente straniero"? |
Sto cercando risposte a queta domanda, (solo) apparentemente semplice. A questa domanda se ne collega una seconda: a cosa serve la scuola? Serve a formare i futuri cittadini o semplicemente futuri lavoratori? Se un ragazzo, nato in Italia o arrivato qui da piccolo, si sente chiamato "studente straniero", "ragazzo straniero", "studente immigrato", fin da quando è piccolo, e non c'è nessuno (o quasi) a a contraddire queste definizioni (che lo "definiscono"), neanche i genitori che solitamente sottolineano l'estraneità del ragazzo...quando questo ragazzo/ragazza sarà grande chi/cosa/come si sentirà? Quanta confusione avrà sulla propria "identità"? Se la scuola serve a formare cittadini, che senso ha chiamare bambini e ragazzi come "studenti stranieri", connotato che non li avvicina ma li allontana dal sentirsi cittadini italiani? A scuola i bambini brutti vengono chiamati in modo diverso da quelli belli? Quelli alti da quelli bassi? Quelli magri da quelli grassi? Non sono tutti ragazzi? Non sono loro il futuro di un paese? Loro che prenderanno le decisioni, formeranno la società civile, esprimeranno le loro preferenze per partiti che li rappresenteranno nelle sedi legislative ed esecutive, per fondare normativamente la società di domani. Se anche i figli di immigrati saranno futuri cittadini (e lo saranno meglio e più a fondo dei loro genitori), ha senso rinchiuderli (o cercare di rinchiuderli) indefinitivamente nelle categorie escludenti degli "stranieri, immigrati, extracomunitari"? Se la scuola può fare a meno delle categorie sopracitate, dei belli/brutti alti/bassi, non può fare a meno anche di quest'ultime? Secondo me insegnati e professori dovrebbero porsi queste domande. Fanno un lavoro delicato e inconsapevolmente posso fare un grande danno anche soltanto concedendosi semplificazioni verbali. Penso che la rete G2 Seconde Generazioni sia nata da domande come queste. Se dopo 4 anni ancora ci facciamo queste domande, significa che da allora niente è cambiato in questo paese. Anzi... |
Autore: | ahimsa [ 23 feb 2009, 16:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Per me questa domanda assume sempre una maggiore valenza. A voi non dice niente? |
Autore: | Pipit [ 25 feb 2009, 15:05 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
per me "studente straniero" è uno studente che non studia normalmente in tale paese. anche io per un anno sono stata studente straniero. è un pò riduttiva come definizione, ma se venisse accettata questa, l'Italia (dove le scuole mi sembra vadano sempre peggio) starebbe più tranquilla perchè di studenti stranieri nelle nostre università ce ne sono veramente pochi. E nella scuola dell'obbligo non ce ne sarebbero affatto- |
Autore: | ahimsa [ 25 feb 2009, 17:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
ma quello che noto io è l'uso di questo termine per indicare tutti gli studenti non-italiani (o visivamente tali), quindi tutte le seconde generazioni. Questa cosa non andrebbe fatta presente agli insegnanti? Tutto inizierebbe a risolversi se l'uso (temporaneo o meno che sia) del termine "seconde generazioni" sia pacifico per tutti, insegnanti prima di tutto, perchè dopo la famiglia sono i soggetti "pubblici" dello Stato con i quali trascorrono più tempo. "Studenti di seconda generazione" suonerebbe bene? Potrebbe essere accettato/accettabile invece di questo termine escludente "studente straniero"? Vorrei che mi aiutaste a formulare questo principio, o paradigma, per dargli una struttura teorica che possiamo esporre anche nelle scuole, in questo caso più agli insegnanti (secondo me i ragazzi in questo senso quando usano questo termine sanno già di usarlo per escludere, e quindi è meno frequente che lo usino). |
Autore: | Pipit [ 26 feb 2009, 16:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
stud di sec gen mi sembrano quelli bocciati!! stud di origine straniera mi sembra abbastanza politically correct, no? |
Autore: | ahimsa [ 26 feb 2009, 16:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Pipit ha scritto: stud di origine straniera mi sembra abbastanza politically correct, no? cosi si |
Autore: | paula [ 26 feb 2009, 16:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
io in genere cerco di usare "alunni con passaporto straniero". questo perché di origine straniera non permette molti calcoli che poi possono essere utili per quantificare la realtà e capire come si evolve. ossia nel "di origine straniera" ci sono anche quelli di passaprto italiano che non si riesce a contare... |
Autore: | maganò [ 04 mar 2009, 16:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
si, anche a me durante l'intervento nelle scuole di Mantova mi aveva colpito e prodotto un ronzio. Infatti ahimsa noi avevamo usato sempre durante l'intervento studenti di origine straniera, sperando che l'insegnante percepisse. La definizione di Paola sembra ancora piu giusta (mi sa che io da adesso in poi uso quella!). Io eviterei di usare il termine seconde generazioni, generazioni di mezzo, generazione sandwich, cross generetion, ecc, perche non vorrei che poi noi rimaniamo intrapolati sempre per gli altri come generazione "quelchesia" e non italiani. |
Autore: | Dylandog90210 [ 06 mar 2009, 13:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Ciao a tutti io vorrei esporre il mio punto di vista, vedi Maganò secondo me non esiste lo studente straniero, perchè quando molti ragazzi e ragazze si ritrovano tutti assieme in un'aula di scuola alla fine lì non esistono le distinzioni, cioè lo studente "straniero" in quel momento non esiste anche se i suoi tratti somatici dimostrano il contrario ma lo studente "straniero" non esiste. Vedi la cosa bella della scuola è che spesso e volentieri riesce a raggruppare dei gruppi bellissimi di giovani ragazzi provenienti da varie parti del mondo e questo è stupendo perchè ognuno di loro ha qualcosa da mostrare al prossimo e sopratutto ci si riesce ad integrare meglio nel gruppo. Non esiste lo studente "straniero", esistono soltanto vari individui di ragazzi/e che si ritrovano lì riuniti tutti assieme perchè rappresentano la generazione futura che dovrà migliorare questo mondo. Come dice il mio famoso amico Barack Obama....YES WE CAN!!! Dobbiamo pensare a migliorare questo mondo perchè noi tutti assieme possiamo migliorarlo basta volerlo e crederci..... |
Autore: | ahimsa [ 06 mar 2009, 13:52 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Evviva i giovani e il loro/nostro ottimismo (anche se io ultimamente sono moooolto poco ottimista). Di cosa abbiamo un gran bisogno, oggi più che mai? Di "identità" che prescindono dall'essere "identici" e che rendono superflua questa denominazione ("...ogni cosa è identica a sé stessa, escludendone l'identicità con altre "). Di appartenenze nuove, che tengano conto dei tempi che corrono e degli straordinari cambiamenti che hanno interessato il mondo e l'Italia negli ultimi decenni. La legge, i diritti e i doveri, la Costituzione sono alcuni esempi di appartenenze "neutrali", che andrebbero valorizzate e concretizzate. Di nuovi insiemi abbiamo bisogno, insieme tratteggiati invece che tracciati, che permettano e favoriscano l'osmosi. Di un'idea, idea dell'altro come portatore di cultura e conoscenza prima che di minaccia. |
Autore: | Cloud90 [ 06 mar 2009, 18:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Tanto per farsi quattro risate.. penso che con tutto quello che abbiamo scritto potremmo benissimo fare un volumetto filosofico sull'argomento!!XD "Ontologicamente parlando ha senso parlare di G2ino?" "Logica della burocrazia sul soggetto G2ino" "Critica alla ragion burocratica sui G2ini" "Predicato G2: ai confini del paradosso" insomma possiamo camparci, così perlomeno tagliamo la strada a chi scrive libri su di noi!XDXD E comunque cercherei di essere meno ottimista parlando di scuola. Certamente è un bella speranza quanto realtà, ma parliamo pur sempre di ragazzi che vengono da determinati ambienti e perciò hanno subito determinate influenze. Certi salti di qualità sono piuttosto rari, e lo dico per esperienza. Ci sto dentro. |
Autore: | Angela [ 08 feb 2010, 15:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
Per me non ha senso. Non posso mettere sullo stesso piano un ragazzo americano o di qualunque altra nazione extraeuropea che viene a studiare qui per un breve periodo di tempo, e qualcuno che qui ci è nato o ci è cresciuto e ha passato diversi anni in quel paese, soprattutto in quelli anni in cui si comincia a formare la propria personalità e a diventare adulti, e di come questa cultura con cui si è cresciuti, che si voglia o no, forgia il nostro modo di essere. Lo stato ''studente'' indica solo cosa facciamo, ma non qui siamo purtroppo....bah |
Autore: | GioiaK [ 12 feb 2010, 00:36 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ha senso dire "studente straniero"? |
In realta non è cosi facile rispondere a una domanda del genere nella scuola, e penso che il problema di definizione potrà risolversi solo dopo che ci sarà un chiarimento sul diritto di cittadinanza. Nella scuola lo studente forse dovrebbe essere indicato come con passaporto straniero solo quando la necessita burocratica lo richieda, ma per il resto forse l'unica necessità di indicare l'origine dopo la parola studente dovrebbe essere per i più grandicelli nelle superiori di recente arrivo. Nel resto delle occasioni, cioe nei casi dei ragazzi nati o che abbiano iniziato qui i cicli scolastici, non vedo che altra distinzione vi possa essere necessita di fare. |
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