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no Mustafà tu stai de là! http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=22&t=1501 |
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Autore: | PurpleWoman [ 22 ott 2008, 14:18 ] |
Oggetto del messaggio: | no Mustafà tu stai de là! |
Oggi mi sono svegliata con un assioma bombardante nella testa: in questi giorni si sente molto spesso,spessisissimo,terribilmente spesso, la parola integrazione. La parola integrazione rinasce ed esce meticolosamente accoppiandosi con il tema delle classi separate per i figli di immigrati. Vedendo la trasmissione de "l'infedele" alla quale la rete g2 ha (mutamente ahimè)partecipato ho seguito con un attenzione particolare le parole di una maestra/professoressa/non so. Lei si definisce una nuova figura professionale. La cosa va più o meno così i bambini/figli di immigrati (se vogliamo non chiamarli bambini..) per un tot di ore in alcuni giorni vengono presi e portati in un laboratorio "speciale" dove stanno con questa maestra che ha il compito di stimolare il loro apprendimento linguistico,quando è stato chiesto e contestato il fatto che i bambini/figli di immigrati vivessero meno momenti di condivisione insieme agli altri è stato risposto che non è così e vi sono ancora alcuni momenti in cui si sta tutti insieme. Purtroppo mi sono proiettata nella testa sia del bambino che viene portato via che in quello che resta: cosa penserà di se stesso il bambino che viene portato via? a)ma perchè mi fanno fare questa cosa se c'è Filippo Rossi che neanche il presente del verbo essere ha imparato b)ma è proprio necessario?!io volevo rimanere quà a giocare con gli altri,ok magari mi impappino mentre leggo ma non sono proprio da zero c)ok ci vado ma solo perchè faccio contenta la maestra e il bambino che resta?! a) perchè hanno portato via Mustafà stava giocando a casin casetta con me?! b)ma allora ci vado anche io non so fare il presente del verbo Avere c) beh si magari è giusto loro vengono da paesi lontani.. Ok io sono abituata a farmi i film mentali (oramai l'avrete capito) ma penso che queste siano delle minime reazioni,e poi scusate la figura del maestro di sostegno dov'è andata a finire?!? Ma soprattutto se si vuole fare/portare avanti una legge del genere dov'è la potesta genitoriale di decidere se il figlio necessita o meno di un apprendimento più accurato della lingua dato le evidenti difficoltà (tutto ciò sottoconsiglio delle maestre). Io arrivata in italia a 5 anni neanche me lo ricordo quando e come ho imparato l'Italiano,io so solo che stavo lì giocavo e ridevo con gli altri bambini italiani e figli di immigrati e se Alphousseyni lo chiamavano Alfonsino era perchè era più pratico,Alex il filippino dalle dita snodabili,Steve era il ragazzo mulatto,Elena la ragazzina peruviana che portava una benda nell'occhio perchè strabica e poi c'ero io Queenia la metà nigeriana-brasiliana. Non ci hanno ghettizzato e se io ho imparato l'italiano appena arrivata in Italia è proprio perchè mi hanno permesso di sentirmi a casa,benvoluta,accettata non mettendomi in classi speciali appositamente create per "me",per "loro". e mi viene da pensare che la parola INTEGRARE sta andando di pari passo con la parola GHETTIZZARE. |
Autore: | maganò [ 22 ott 2008, 15:18 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Mi sembra chiaro che siamo contrari ai classi ponte, alle classi speciali, ai corsi sulla cultura e la religione, perché l'integrazione avviene convivendo. La lingua e la cultura anche si apprendono vivendo insieme, parlando, giocando, mangiando. Il corso sulla religione mi da un po' fastidio. Non perché non la condivida, né perché sia contraria, ma perché si sta parlando della scuola pubblica e di uno stato laico. Quanto riguarda i corsi di italiano, vorrei raccontare la mia esperienza. La mia famiglia è venuta in Italia quando io avevo 13 anni e le mie sorelle 11 e 8. Nessuna di noi tre sapeva l'italiano. La più piccola, ovviamente è stata la prima a impararlo e la prima a parlarlo correttamente, senza nessun corso, ma semplicemente frequentando la scuola elementare. Mi sembra anche ovvio che io, essendo la più grande ci ho messo più tempo. Noi due più grandi, abbiamo cominciato a prendere le lezioni private di italiano, perché ammetto ne avevamo bisogno. Considerate che io con la prof di scuola comunicavo in latino (!). Durante le lezioni private, l'insegnante aveva capito che a noi mancavano i vocaboli e quindi si è messa a leggere un libro con noi cercando così di arricchirci il vocabolario. Forse, se a scuola avessimo avuto una possibilità di fare un corso intensivo di italiano, ma fuori dall'orario scolastico, sarebbe stato un aiuto. Certamente il test, non l'avrei superato ne appena arrivata, ne dopo tre mesi e quindi secondo questa legge avrei perso l'anno in un età delicatissima. sarebbe forse interessante sapere le nostre esperienze Sono d'accordissimo con te purplewoman quando dici che non ci hanno ghettizzato. E io, infatti, oggi soffro ancora di più della mia differenza burocratica, perché mi hanno permesso di sentirmi a casa, benvoluta, accettata non mettendomi in classi speciali appositamente create per "me",per "loro" facendomi sentire parte di questa società, facendomi sentire italiana. Tanto che mi sono accorta della mia differenza solo nel momento in cui avevo problemi di permesso di soggiorno e di discriminazioni lavorative. Quello che si vuole creare con questa legge non è l'integrazione, ma tutto il contrario. |
Autore: | PurpleWoman [ 22 ott 2008, 18:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
infatti..sei uguale fino a un certo punto..e in quel preciso punto la via diventa una biforcazione e tu non puoi decidere da quale lato andare perchè hai due pesanti mani che ti spingono verso una parte unica e sola..e vedi solamente da lontano l'altra parte che ti sembra più agibile.. ..magari ci arriverai ma dovrai fare una maratona,lottare con i cinque elementi della terra,parlare con superman,chiedere a gesù di interagire.. ..magari ci arrrivi.. ..magari. |
Autore: | maganò [ 23 ott 2008, 09:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
ti sei scordata che si devono allineare anche i pianeti... |
Autore: | Rufus [ 23 ott 2008, 13:00 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Io penso che sia una cosa sensata. Arrivi quì e non conosci una parola di Italiano. Beh, ti facciamo un test e se non lo superi ti mandiamo in una calsse speciale dove ti insegniamo la lingua. Non avrebbe senso metterti con gli altri, faremmo perdere tempo a tutti (a te che devi seguire lezioni non capendoci nulla, alla maestra che perde tempo a starti dietro, ai tuoi compagni che si devono sorbire di nuovo in quinta elementare il presente indicativo del verbo essere). Affermare il contrario è solo facile demagogia. |
Autore: | Cino [ 23 ott 2008, 13:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Cita: Affermare il contrario è solo facile demagogia. Messa così sembra una verità rivelata e non è carino. Cmq rileggendoti i post di purple e di maganò troverai le loro esperienze personali, hanno imparato la lingua in men che non si dica, per purple e le sorelle di maganò, mentre lei ha preso dei corsi privati aggiuntivi. Da cosa deduci che si sia rallentato il resto della classe? A 5 anni nessuno sa scrivere o leggere una lingua, o sai un minimo di quello che hai fatto alle materne. Qui nessuno discute del fatto che i bambini debbano imparare a scrivere, leggere, comunicare. Qui si critica, dal pensiero scaturito da purple, che è educativamente dannoso ed inutile separare le seconde generazioni bambini ed i bambini figli di italiani. Ciò che si critica di più è la mozione, se te la sei letta è quanto di più ondivago si possa accettare per un qualcosa che diverrà normativa, e quindi fa orrore. Corsi aggiuntivi che insegnano lingua ai bambini esistono già, ma allora che l'hanno scritto a fare? Bè io direi che averlo proposto in tale clima politico e dopo aver seguito una serie di proposte di legge faccia ben capire il motivo di tale gesto. Affermare il contrario non è demagogia, basta parlarne. |
Autore: | jamila [ 23 ott 2008, 16:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Cari amici, io ho iniziato la prima elementare che non parlavo una parola d'italiano, le maestre non mi hanno seguito in alcun modo e non hanno mai rallentato la lezione per stare dietro a me, anzi avevano chiaramente detto ai miei genitori che se capivo bene altrimenti avrei ripetuto l'anno! Io mi sono data da fare, mio padre mi comperava videocassette e libricini vari ed io tuttora ricordo la mia determinazione nell'apprendere la lingua italiana e volevo dimostrare quanto potessi essere brava anche io. E poi mi faceva impazzire l'impossibilità di poter comunicare con gli altri (Eh si sono una chiacchierona ). Sembra impossibile ma nel giro di pochissimi mesi ho imparato la lingua ed in seconda elementare ero una secchiona (a parte qualche problemino in matematica ). Fin da piccina ho sempre amato leggere e scrivere e gli insegnanti non si capacitavano di questa mia bravura nella lingua italiana. Io non mi ritengo un genio, semplicemente i bambini hanno una capacitò di apprendimento notevole! E ricordo che alle scuole superiori alcuni miei compagni di classe non sapevano coniugare i verbi e distinguere la "a" dalla "ha"! Ho sempre visto nello studio un modo per riscattarmi e "bagnare il naso" a quelli che si auguravano di vedermi pulire i cessi solo perchè con la pelle scura ed i capelli ricci (tra l'altro trovo che le donne more siano bellissime! ah la modestia [scherzo ovviamente! ]. Sicuramente se mi avessero messo in una classe separata avrei sofferto moltissimo. Anche io come molti di voi ho cominciato a rendermi conto di essere considerata diversa solo quando è arrivato il momento di rinnovare il permesso di soggiorno, di chiedere la cittadinanza, di spposarmi, e in ambito lavorativo. Solo crescendo il macigno del razzismo generato dall'ignoranza dell'italiano mi è crollato addosso! Pensavo di scrivere una lettera al quotidinao della mia città, che ne dite? (Spero di trovare il tempo) |
Autore: | Cino [ 23 ott 2008, 18:11 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
La mia storia è simile alla tua, io c'ho messo 3 mesi per imparare l'italiano e altrettanto tempo per imparare la R pelchè noi cinesi avele difficoltà con elle Lo sapete qual'è il problema più grande di questo paese? oltre ovviamente alla memoria che è blasonnè. E' l'IMMAGINAZIONE. Nessun abitante civile riesce ad immaginarsi cosa succede al di fuori della propria area vitale, ovvero due metri di diametro. Questa colpa tocca soprattutto i politici che fanno le leggi, le SCRIVONO. Quando scrivi un testo di legge è un procedimento talmente delicato che dovresti studiare giorni e notti per non commettere il più piccolo errore, perchè tali parole scritte su un foglio bianco condizioneranno la vita di un quantitativo enorme di persone. Ma i nostri politici sono scimmie che hanno un'istruzione media più bassa della media delle persone, tra gente che prende lauree in calabria, si compra gli esami etc. Quindi un popolo senza immaginazione può facilmente essere guidato da politici senza immaginazione, tanto è un cerchio vizioso. Per questo quando dicono che le classi d'inserimento sono un bene, che rallentano i figli degli italiani (che sono geni e quindi iniziano la scuola sapendo già scrivere e leggere e a memoria la bibbia e la costituzione) le persone gli danno retta. E mica danno retta ai professori, ai maestri, coloro che convivono con tale realtà direttamente tutti i giorni, e nemmeno danno retta ai diretti interessati che espongono le proprie esperienze che contraddicono ciò che va affermandosi in giro. NOI. oggi sono prolisso, uffa. |
Autore: | stella [ 23 ott 2008, 19:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
La mia esperienza è molto simile alla vostra, senonché ho impiegato un pò più di tempo per imparare l'italiano. Ricordo che per un lungo periodo ho fatto la muta, la mia bocca si rifiutava di emettere suoni, forse per timidezza o semplicemente la paura di essere presa in giro. Le mie maestre erano dubbiose del mio inserimento nella scuola e pioù volte hanno suggerito a mia mamma di farmi farmi frequentare un corso in meno rispetto alla mia età, nonostante tutto lei ha sempre risposto che non era necessario. Per imparare la "R" c'ho messo 1 anno e mezzo, le scene di me nell'ascensore che cerca di far ruotare quella maledetta lingua che non vuole produrre mi fanno sorridere ancora oggi. Tutto ciò che so ora l'ho imparato piano piano in mezzo ai bambini della mia stessa età. Grazie a loro ho imparato a conoscere la cultura, grazie a loro non dico più "****", ma "calzini ". Penso che la proposta di legge sia assurda e controproducente epr tutti i bambini. Se si separano i bambini da piccolo, additando i figli d'immigrati come "diverso" e in quanto tale non deve e può frequentare insieme a tutti gli altri, i figli d'italiani hanno rischio di crescere considerandosi un elite fuori dalla norma. Saranno legittimati dalla legge a stare su un piedistallo e guardare dall'alto in basso l'altro volto dell'italiano.Mentre i figli d'immigrati cresceranno con la rabbia, con la cosiddetta "desesperance" di non aver diritto ad accedere a certi lavori o aspirare al meglio. P.S. Diciamoci la verità, i dati europei dimostrano che gli studenti italiani sono dei grandi somari. Quindi il discordo di rallentare o addirittura taglio del programma didattico esiste non a causa degli stranieri, perchè nessun insegnante riduce un programma per una minoranza solitamente. Sono i figli d'immigrati che dovrebbero protestare per un'istruzione e offerta didattica così scadente che no va al pari passo con gli standard europei. |
Autore: | paula [ 23 ott 2008, 22:06 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Io mi sogno ancora il primo giorno nella scuola italiana come uno dei più brutti momenti della mia vita. Non sapevo una parola, non conoscevo nessuno nessuno, ero in un paese nuovo dove tutto era più difficile e sconosciuto. Ho pianto tutte le prime ore aspettando che mia mamma tornasse ad accompagnarmi perché lei aveva detto che così avrebbe fatto. Ma così non è stato, piangendo anche lei fuori dalla scuola, perché sapeva che era necessario, sennò sarebbe stato ancora più difficile, più avanti. Diciamo che mi ha buttao in acqua e poi io ho dovuto imparare a nuotare per non affogare. Ed ho fortunatamente imparato benone. In pochi mesi ero diventata una delle migliori della classe, e poi la migliore in italiano. Alle superiori mè so' stufata di fare sempre la brava bambina e mi sonono un po' rilassata. Nel mio pimo anno di scuola italiana le maestre mi davano lezioni speciali, separata dai miei compagni di classe (soprattutto di pronuncia, tipo come fare la "sc"). lezioni che sono state un aiuto, così come è stato molto importante poi tornare in classe con gli altri bambini. Per il resto imparavo stando con gli altri (e picchiandoli , dai solo piccoli calcetti ) e leggendo molti romanzi d'avventura in italiano. Il problema sarebbe stata la separazione totale dagli altri bambini, dai figli degli italiani. ora sarei messa male male dal punto di vista delle motivazioni e della fiducia nell'essere umano. |
Autore: | PurpleWoman [ 24 ott 2008, 02:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
contenta di leggervi |
Autore: | Mourad [ 24 ott 2008, 05:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Io pure, sempre il migliore in italiano. Singolare questa cosa. |
Autore: | jamila [ 24 ott 2008, 15:07 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Paula anche io ho un brutto ricordo de primo giorno di scuola: piangevo moltissimo e mi sembrava di essere su un altro pianeta. Mi aveva accompagnato mio padre e mi sussurrò nell'orecchio "devi essere forte piccolina, studia così mi farai da interprete e aiuterai la mamma quando va a fare la spesa così non le fregheranno più il resto!". Ed io ho preso alla lettera quelle parole, volevo che i miei fossero orgogliosi di me. Pensate che a 13 anni alla biblioteca comunale mi diedero un premio per il maggior numero di libri letti e me ne regalarono una decina! NOI siamo la dimostrazione vivente che il provvedimento della lega è altamente dannoso per il futuro dell'italia (perchè i bambini sono il nostro futuro!). Qualcuno ieri ha visto annozero? Cota ha fatto una pessima figura, anzi HA FATTO UNA FIGURA DI MERDA! Hanno parlato pochissimo delle classi ponte per immigrati ma quelle poche parole sono bastate per esprimere tutta l'ignoranza ed il perverso razzismo di quell'essere leghista. Ancora una volta mi hanno raggelato tali parole: discriminazione transitoria positiva a favore dei bimbi stranieri. Innanzitutto sono fermamente convinta che la discriminazione non sia MAI positiva! E poi non sarà transitoria ma se la porteranno dietro come un marchio per tutta la vita. Ho letto da qualche parte che a Bergamo ci sarà uno sciopero e una manifestazione che dovrebbero essere nazionali ma non sò più la data, io ho intenzione di partecipare, qualcuno può aiutarmi? |
Autore: | JessicaCM [ 24 ott 2008, 15:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Domanda da 100 milioni di dollari: MA SE SANTO CIELO FANNO CORSI DI LATINO, CERAMICA, PITTURA, SCULTURA E STRONZOLOGIA (scusate il francesismo ma quando ce vò ce vò) NEL DOPOSCUOLA PERCHè, SANTA PAZIENZA, NON SI PUò FARE UN CORSO DI ITALIANO E LASCIARE LA MATTINA I BAMBINI GIOCARE INSIEME E CRESCERE INSIEME COME DOVREBBE ESSERE???? Per la cronaca la nostra cara adorata Moratti (ragazzi ero tra le prime della fila nei cortei contro la sig.ra Letizia) una cosa sola fece decentemente e cioè quella di istituire delle classi, vi prego non le chiamiamo SPECIALI perchè mi dà di deficiente il ragazzino, dove i bimbi venuti in tenera età in Italia apprendessero la lingua italiana nello specifico DURANTE LE ORE POMERIDIANE DEL DOPOSCUOLA. Perchè allora cambiare tutto di nuovo? Semplice queste classi non sono mai state istituite per mancanza di fondi da parte dello Stato, logicamente la nostra amata patria che si ritrova una maggioranza nelle scuole pubbliche di bambini "stranieri" ( ma il 95% dei ragazzini figli di stranieri non è nato in Italia ?!?!?) deve correre ai ripari e, se proprio ci vogliamo appellare alle vecchie diciture a cui l'Italia è tanto affezionata, alla protezione della razza non più ariana ma italiana a stò giro . Quindi per impedire che i poveri bambini italiani si mischino con i ragazzini stranieri facciamo direttamente delle classi separate... Ragazzi è tutta una questione di numeri: invece di fare 3 classi: PRIMA A--> 15 STRANIERI+ 10 ITALIANI PRIMA B--> 10 STRANIERI+ 15 ITALIANI CORSO D'ITALIANO X STRANIERI--> 15 stranieri della A+10 stranieri B le cose e soprattutto i costi si semplificano facendo direttamente 2 classi 25 ITALIANI e 25 stranieri, 2 maestre (visto che a breve vigerà il maestro unico... che avete qualche dubbio che non sia così...???) e nessuno a cui pagare uno stipendio/straordinario x la classe di supporto. Se mi vedesse il mio prof di matematica giocare con i numeri in questa sede mi sputerebbe in faccia.... Comunque che dire lo facevano una volta con me quando ero alle elementari perchè non legalizzare la cosa???? |
Autore: | jamila [ 24 ott 2008, 15:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: no Mustafà tu stai de là! |
Ad annozero Cota negava l'introduzione del maestro unico. (negano anche l'evidenza questi dementi! ) Quanto mi piacerebbe venisse fatto un test di grammatica, storia e cultura italiana a tutti gli italiani! Scommetterei tranquillamente 1 milione di euro (anche se non ce li ho ma convinta di vincerli ) che il 70% (almeno) non lo supererebbe . E allora si che ci sarebbe l'esigenza di istituire classi speciali per ignoranti cronici! Il problema non era la scuola, mi spiace dirlo ma gli italiani purosangue sono degli zucconi che come dice Cino non riescono a vedere aldilà del proprio piccolo territorio e come tali rimarranno ignoranti per tante generazioni a seguire! Ho chiesto per gioco ad alcune persone italianissime (dovrei dire bergamaschissime ) il passato remoto del verbo dare e credetemi non lo sapevano! Assurdo! E il colmo è che si stupiscono e mi prendono pure in giro quando mi chiedono se scrivo e leggo l'arabo ed alla mia risposta negativa esordiscono con tale scemenza che le mie povere orecchie sono costrette ad udire "ma come fai a non saper scrivere la tua lingua" (preciso che il mio ingresso in italia avvenne all'età di 6 anni!). |
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