Cari amici,
io ho iniziato la prima elementare che non parlavo una parola d'italiano, le maestre non mi hanno seguito in alcun modo e non hanno mai rallentato la lezione per stare dietro a me, anzi avevano chiaramente detto ai miei genitori che se capivo bene altrimenti avrei ripetuto l'anno!
Io mi sono data da fare, mio padre mi comperava videocassette e libricini vari ed io tuttora ricordo la mia determinazione nell'apprendere la lingua italiana e volevo dimostrare quanto potessi essere brava anche io. E poi mi faceva impazzire l'impossibilità di poter comunicare con gli altri (Eh si sono una chiacchierona
).
Sembra impossibile ma nel giro di pochissimi mesi ho imparato la lingua ed in seconda elementare ero una secchiona (a parte qualche problemino in matematica
).
Fin da piccina ho sempre amato leggere e scrivere e gli insegnanti non si capacitavano di questa mia bravura nella lingua italiana.
Io non mi ritengo un genio, semplicemente i bambini hanno una capacitò di apprendimento notevole!
E ricordo che alle scuole superiori alcuni miei compagni di classe non sapevano coniugare i verbi e distinguere la "a" dalla "ha"!
Ho sempre visto nello studio un modo per riscattarmi e "bagnare il naso" a quelli che si auguravano di vedermi pulire i cessi solo perchè con la pelle scura ed i capelli ricci (tra l'altro trovo che le donne more siano bellissime!
ah la modestia [scherzo ovviamente!
].
Sicuramente se mi avessero messo in una classe separata avrei sofferto moltissimo.
Anche io come molti di voi ho cominciato a rendermi conto di essere considerata diversa solo quando è arrivato il momento di rinnovare il permesso di soggiorno, di chiedere la cittadinanza, di spposarmi, e in ambito lavorativo.
Solo crescendo il macigno del razzismo generato dall'ignoranza dell'italiano mi è crollato addosso!
Pensavo di scrivere una lettera al quotidinao della mia città, che ne dite? (Spero di trovare il tempo)