Cronaca Trieste Una mattina di una giornata comune ( beh non troppo ), camminavo per andare a sostenere l’esame di ammissione ( no comment sull’esito), quando all’approssimarsi del semaforo mi si avvicina un uomo di circa 60 anni e mi chiede come stanno andando con queste prove. Io, essendo nervosa ( causa esame ) rispondo sorridendo come d’abitudine che sto cercando di fare del mio meglio. Attraverso la strada e mi immetto nella fila lunga fra i tanti, il signore in questione, dopo 5 minuti è nuovamente davanti a me. Mi domanda varie cose e infine mi lascia il numero di telefono di casa e cellulare ed infine mi dice che possiede un appartamento a Trieste e se dovessi passare l’esame di chiamarlo ( anche se non lo passo di tenermi in contatto con lui ). Poi si allontana. Esco dall’esame rimbambita, in fretta e furia cammino poiché stavo perdendo il treno. Improvvisamente, il signore sbuca dalle mie spalle con in mano una busta, mi sorride e dice : “ è un pensiero per te”, accettalo, non ti preoccupare, è solo un libro”. Accetto e scappo dato che ero in ritardo. Tra me e me ho subito pensato: ma che maniaco. Durante il tragitto mi sono chiesta: e se fosse stato solo gentile? Se davvero non aveva nessuna cattiva intenzione? Perché ho condannato una persona che non ha fatto nulla? Così mi è venuto in mente la questione dei pregiudizi. Ho ricondotto i miei cattivi pensieri ai pregiudizi che sono sempre lì pronti a farmi chiudere in una torre d’avorio. Non lasciar passare nessuno, bloccare le entrate, serrare le chiavi per proteggersi, da cosa non so. Mi sono sentita cattiva nel giudicare un uomo sconosciuto, mi sono sentita brutta, mi sono sentita un rifiuto. Sono cresciuta tra i pregiudizi, cerco perciò di sconfiggerli nel limite del possibile. Costringo me stessa a confrontarmi e accettare le opinioni altrui, di comprendere e tollerare, di aprirmi e mai essere sorda. Eppure ancora una volta sono stata battuta, ancora una volta ho giudicato senza conoscere. Ognuno di noi ha dei pregiudizi, chi di più, chi di meno, alcuni di noi si ferma davanti alla diversità, altri cercano lo scontro, altri ancora vengono attratti. Qualcuno fugge, qualcuno rimane e affronta coraggiosamente il diverso. Presupponendo che è impossibili esserne scevri dai pregiudizi, come possiamo sconfiggerli, come possiamo scacciare i cattivi pensieri? E se rimaniamo fregati? Rischiare? E quando la paura è più forte?
_________________ L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.
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