Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

vecchio step: il mio permesso di soggiorno è pronto!(ieri tardo pomeriggio)

..analizzando la mia implicita felicità viene sottolineato quanto ancora sono legata a un pezzo di carta ergo tesserina magnetica pagata 29.00euro (obbligatoria),parole dette tante volte il sentirsi legati etc..beh io mi sento imprigionata..

nuovo step: ah non posso ritirare il permesso perchè vi serve l'iscrizione accademica dell'anno 2007/2008 e gli esami che ho dato?!
Ok no problem,ma dirlo no?!E se metti caso anche io avessi la mia vita e fossi presa dalle partenze estive?!non potrei partire..

nuovo step 2: "mi dica quando "morirò" !" poliziotta:" beh il suo permesso scade il 29/9" "2008°?!" "eh si 2008"

..uscendo mi sono chiesta chi mi facesse fare tutto ciò,e come fosse palese che c'era un problema in quel meccanismo di rinnovi permessi etc,uscendo mi sono detta ma si magari me ne vado in un altro posto,mi sono anche detta che non potrò andare a trovare i miei amici in erasmus,sono arrivata alla conclusione che la mia ancora è di un metallo non facilmente spezzabile..
..non sono riusciti neanche i colori dei vestiti delle bancarelle lì fuori,come se c'era un tentativo di mischiare il grigiume del commissariato con qualche colore fresco,diciamo per renderlo meno austero,non è servito neanche mangiarmi un magnum ergo 263calorie rubate abbondantemente alla mia dieta ipocalorica da 1200 al giorno..
..è arrivato in calcio d'angolo la telefonata di mia madre che si informava..
..non è bastata neanche lei..

..le lacrime sono arrivate lo stesso amici miei..e lo scrivo quì perchè mi chiedo dove posso scriverlo sennò?!

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..e semmai parlai di me non fu mai parola che tu comprendesti..

Se ti può consolare (so benissimo che non può) tra qualche giorno toccherà pure a me: non il permesso di soggiorno, che sicuramente non sarà pronto, neanche dopo 9 mesi, ma dovermi trovare faccia a faccia con quegli agenti in divisa, con quella chacchio di questura che apre 3 mattine a settimana per 3 ore, un ufficio pubblico ed il pubblico al suo servizio (e non viceversa); e dovrò ri-consegnare la trafila di fogli e cartacce - in duplice copia - ovverossia tuttò che 9 mesi fa inviai attraverso Poste Italiane, pagando profumatamente lo Stato e le Poste perchè mi facessero avere un misero pezzo di cartastraccia con cui è la valutata la mia esistenza.
Il mio appuntamento era il 1 luglio. Non ci sono andato.
Ho fatto esami ed ho lavorato. Sto lavorando tutt'ora. Non potevo andarci. E andarci a che pro?
Sentirmi dire "torna tra qualche mese", come han detto a mio fratello (1 anno e 7 mesi ed ancora niente). Mio padre s'incazza con me "perchè non sei andato? non sei più un bambino, ormai queste cose puoi gestirtele da solo", si , già, me le gestisco da solo, ma loro se la prendono comoda e me la prendo comoda pur'io, loro non hanno fretta e non ho fretta nemmeno io.
Eternamente in rinnovo. Vite a scadenza - hai la consapevolezza di essere "datato" - ma senza la data di scadenza. Vite prese in ostaggio. Pagare per essere riscattati. Ed aspettare la fine dell'ora/mese/anno d'aria.
E rinunciare ad essere degli eguali.

No purpleWoman,
no cry.

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Essere umano in divenire

E' terribile leggere tutto ciò all'1 di notte, ma sarebbe stato uguale farlo di mattina, pomeriggio o sera.
"NO Purple woman, NO cry"anche a me piacerebbe dirtelo, ma sarebbe solo una grossa ipocrisia perchè ora le lacrime sgorgano anche dai miei occhi!
Anche a me toccherà la stessa sorte. ho solo un misero permessi di studio con cui non potrò nemmeno partecipare ( con la testa ero già a Parigi sulla tour Eiffel ad ammirare quel panorama mozzafiato) ai progetti Erasmus. Quando ascoltato il cd " Straniero a chi", sono rimasta stordita, mi sono chiesta come mai dentro c'era così tanta rabbia. Attraverso le melodie ho riscontrato un certo "odio", o forse è troppo forte nei confronti della società. Dopo aver ascoltato le storie di vari ragazzi e la mia stessa situazione precaria ho capito da dove deriva quella rabbia che spesso ti logora dentro.
"WIPE YOUR TEARS"...
Mai arrendersi finché l'ingiustizia regnerà!
Superwoman!

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L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.

Aggiornamento dopo mattinata in questura, riconsegna di tuttò ciò che è già stato consegnato, e le impronte digitali fotografate da aggeggio elettronico, un dito alla volta: il mio 'appuntamento per "l'eventuale" ritiro del permesso di soggiorno è per il 30 gennaio 2009 (ho presentato domanda a novembre 2007).


ps: dov'è l'uscita di sicurezza?

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Essere umano in divenire

..e vorrei sbraitargli in faccia il mio disprezzo..
..ignorando l'odio del silenzio forzato del chinare la testa..
..e vorrei dirgli ancora io ci sono,son qui son desta..
..e vorrei strappargli subito quel permesso..
..permesso di cosa poi?!..
..io qui son cresciuta..e qui ci resto..

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..e semmai parlai di me non fu mai parola che tu comprendesti..

Purple-ina, non ti abbacchiare, tu sei meravigliosa!!! e sul permesso tanto non te lo scrivono che lo sei...abbi pazienza e costanza, continua a trasformare le incazzature in creatività: in realtà non sei tu a pederci, è il mondo che non ti conoscerà che dovrebbe essere triste

Ti abbraccio forte e ti mando un bacio!!!

chi ha il permesso non va in vacanza. o meglio: chi non ha il permesso rinnovato (permesso di cosa? sarcasmo della sorte. permettere a qualcuno qui cresciuto di respirare... poco alla volta, in silenzio.) non va in vancanza. e in molti aspettano, e poi aspettano, e gli anni passano, (25 anni a correre, saltare, urlare inascoltati, con l'aria sempre agli sgoccioli) e il sistema peggiora e te lo fanno pagare e sudare ogni volta di più quello che per altri è normale come il cielo blu, si respira sempre peggio. e ci si inkazza. parecchio. a testa china e la rabbia nel profondo. si sputa sangue, a testa alta. quando sei fuori nessuno può usare le tue lacrime... e l'orgoglio resta.

il sistema non migliora, non resta che cercare singole vie di fuga, la lotta continua a bassa intensità (gli altri non se ne accorgono neanche di cosa vuol dire...), si provano molte porte, in solitaria ricerca, racimolando consigli e incontrando altre storie, sguardi, solidarietà e tristezza. cercando di salvaguardare l'umanità e di uscirne turbati ma integri, ancora salvi.

alcuni ce la fanno, finalmente respirano profondamente, ma l'ansia ... sapere cosa vuol dire che ti privino giorno per giorno del sole che riscalda... resta, ti marchia.

restano la pena e l'orgoglio del segno che questa vita ha posto su di te. e sapere, certezza piena, che per altri l'ingiustizia esiste ancora giorno per giorno.

Ma queste strade non devono restare solitarie penitenze per colpe inesistenti. Una vita degna nel paese dove si cresce non può essere una lotteria con pochi, singoli, vincitori.

Raggiungere, insieme, una vita giusta. Riconosciuti per quello che siamo e mai più nell'indifferenza di isolati silenzi rabbiosi.

Cambiare per molti. Migliorare per tutti.

Piangi oggi, Purple Woman. Ma domani sarai più forte, mai più sola.

io ebbi la cittadinanza italiana oramai 27 anni fa, però l'umiliante procedura per avere il permesso per soggiornare nel mio paese natale la ricorderò per sempre.
Spiace sapere che più di cinque lustri dopo altri devono vivere quelle spiacevoli sensazioni, forse fa bene raccontarle, condividerle con chi ti può capire.
Anche io l'ho fatto, l'ho raccontato in quello che adesso è il capitolo di un libro da poco nelle librerie, perchè è giusto ricordare queste cose a chi ci è passato, e farle sapere a chi tuttora le ignora.

è difficile non piangere, non arrabbiarsi, non stare giu per l'ingiustizia nell'ingiustizia.
Già è avvilente che chi è nato e cresciuto in Italia debba fare il permesso di soggiorno. E' avvilente che la libertà di azione e di decisione del proprio futuro sia legato ad un pezzo di carta. E non sta né in cielo né in terra che il pezzo di carta duri un anno dalla richiesta (pur non possedendolo) e non dalla consegna, il che non esiste per nessun documento italiano e la descriminazione sta anche qui. Del senso, che me ne importa a me che ci mettono un anno o più a fare un documento, non è colpa nostra e non dovremmo essere noi a farne le spese.
E' una battaglia lunga e difficile, ancora di più per il fatto che spesso siamo circondati di persone che neanche si rendono conto del torto che fanno. Sii forte che non sei da sola..

giustissimo marco e grazie dell'abbraccio e del complimento,grazie anche a te paulita e agli altri che hanno saputo carpire le mie sensazioni..lo dissi : non c'è altro posto dove poter scrivere queste cose e sentirsi capita fino in fondo..

A come se non bastasse ora è ufficiale che dovrò cambiare casa,i miei "adorabili" coinquilini mi hanno sostituito con un loro amico..c'est la vie..tanto me ne volevo già andare..ordunque se sapete qualche stanza a roma fatemi un fischio..

grazie ragazzi e buone vacanze..io lavorerò

vi abbraccio
PurpleWoman..
..meno purple ma più woman..con la criniera di un leone e la grinta che non si spezza mai..

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..e semmai parlai di me non fu mai parola che tu comprendesti..

senti woman
che ne dici se inseriamo il tuo pensiero anche nella sezione Osservatorio nazionale. Lo pensavo visto che sono anche racconti concreti di ostacoli che vivono figli di immigrati. e che comportano giustamente sentimenti, rabbie, tristezze, tempo, fatica di anni che pochi (di coloro che nn li vivono) considerano importanti. mentre in realtà lo sono assai.

concordo! dai purple fai vedere come si vince!

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lessi ora,per me va bene

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..e semmai parlai di me non fu mai parola che tu comprendesti..