Innanzitutto, no, le richieste per il decreto flussi sono un sostanziale flop, probabilmente per la mole di lavoro (+ una dose fisiologica di ****) cui sono sottoposti gli istituti a ciò adibiti.
Detto ciò, torniamo ai rinnovi alle poste.
Ho trovato questo su internet, una cosa vecchia, ma che merita di esser letta, in quanto conferma molte congetture già presenti su questo forum:
<<...per un servizio che finora era gratuito ! ogni immigrato dovrà versare subito 30 euro che poi gli uffici comunali provvederanno a girare alle Poste. La strada per l'affidamento a quest'ultime della trasmissione alle Questure delle richieste di rinnovo del permesso è stata aperta dalla legge 241 del 2004, norma con cui il Governo corresse la legge Bossi-Fini (189/2002), ritenuta in parte illegittima dalla Corte costituzionale: la legge prevedeva infatti la possibilità per il Viminale di stipulare delle convenzioni con soggetti terzi, 'enti concessionari di pubblici servizi o enti non pubblici', per snellire le procedure di invio. Da qui l'accordo stipulato nell'ottobre 2004 tra il ministero dell'Interno e le Poste italiane: «Questo significa privatizzare il permesso di soggiorno - spiega Frattani - E' del tutto ingiustificato far pagare agli immigrati 70 euro ciascuno per una pratica che finora era gratuita: le Poste non forniscono alcun servizio aggiuntivo, nè sportelli dedicati, nè consulenze con mediatori linguistici.>>Ho potuto constatare che un passaggio di competenze ai Comuni era già in atto prima dell'accordo con Poste Italiane, e che addirittura in molti Comuni era già in atto un servizio del genere. Poi l'accordo con PT ha fatto fare un grosso passo indietro anche làddove si erano raggiunti risultati eccellenti.
<<....sperimentazione....Quest'ultima era partita a febbraio con un protocollo d'intesa tra il ministero e dieci Comuni in Italia, tra cui Prato, per studiare la possibilità di un passaggio di competenze dalle Questure ai Comuni. Lo scenario però è cambiato in queste ultime settimane e all'orizzonte si profilerebbe invece l'esclusività di Poste italiane per tre anni per le pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno.>>E viene sottolineato anche il valore "economico" di questo passaggio di competenze:
<<Basta una semplice operazione per capire l'entità della partita: in Italia i soggiornanti sono oltre 2 milioni, ciascuno dei quali sborserebbe 70 euro,! di cui 30 per le casse delle Poste. Totale circa 150 milioni di euro: «Mentre lo Stato taglia risorse agli enti locali, fa questo 'regalo' alle Poste finanziandole con soldi pagati da categorie deboli - spiega ancora l'assessore Frattani...>>
La fonte (qualcuno potrebbe ritenere che sia "di parte") è questa:
http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2134&mode=thread&order=0&thold=0