Di recente sono andata ad un incontro istituzionale insieme ad altri ragazzi (si fa per dire ragazzi) della rete G2 ed altre associazioni. C'erano come sempre in queste occasioni anche giornalisti e qualche TV. Alla fine dell'incontro una ragazza di Babel TV ha voluto intervistare un/a giovane di seconda generazione e così, mentre io stavo parlando con una'altra ragazza di G2, ci fa il cenno di avvicinarci. Non sicura che fosse rivolto a me, mi indico, pronunciando "chi? Io?". Ma la ragazza indica la persona accanto a me. Ma certo. La persona accanto a me era nera, dunque per l'operatrice chiaramente "straniera" o "di seconda generazione". Buffo, la ragazza nera ce l'ha la cittadinanza italiana da anni e io ancora no. Ma si sa, il pubblico vuole "lo straniero" che parla bene l'italiano. Lo stesso giorno una mia amica mamma mi racconta che l'insegnante di suo figlio gli ha corretto il disegno, perchè le facce delle persone vanno colorate di rosa. Suo figlio ha usato il giallo e, non credo perchè volesse disegnare un bambino di origini cinesi, ma perchè ci vede tutti un po' gialli invece che rosa.
È curioso come alcune nostre azioni alimentano lo stereotipo che chi non è bianco è "straniero" o al massimo un "nuovo" italiano. Eppure, la maggioranza dei figli di immigrati sono bianchi, e contemporaneamente, esistono moltissimi italiani neri, meticci, gialli, che in moltissimi casi non sono nuovi. Esistevano anche 60 anni fa!
Lasciamo che i nostri figli colorino le facce di tutti i colori!
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