Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 14 set 2010, 17:08 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
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Località: Roma
Cari G2ini e altre seconde generazioni di passaggio.

Io sono una sec gen nata in Italia quindi non ho sperimentato (per fortuna) cosa vuol dire sedersi in una classe di estranei che parlano una lingua a me straniera.

Sto seguendo dei bambini arrivati in Italia da poco più di un mese (I, III, V elementare e I media). Li ho accompagnati al loro primo giorno di scuola e non so cosa avrei dato per sapere cosa gli passava nella testa. Ero terrorizzata per loro. Avrei voluto che i loro pensieri mi tranquillizzassero.

Mi è venuto in mente che non abbiamo mai discusso di questo...
Se vi va mi rendete partecipe dei vostri ricordi?
Se non volete pubblicamente anche per messaggio privato.


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MessaggioInviato: 14 set 2010, 19:04 
G2 Integrato
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Iscritto il: 30 nov 2009, 01:18
Messaggi: 746
Località: oscillo tra la provincia di Perugia e l'Universo
io non rimembero nulla. :(
Sono passati 19 anni ormai...

Ma forse è un bene che non ricordi nulla.
Ho solo una sensazione di serenità quando penso a quei tempi...


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MessaggioInviato: 14 set 2010, 23:13 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 19 ott 2008, 20:21
Messaggi: 236
io ho avuto due ingressi in prima elementare uno in argentina e un anno e mezzo dopo uno in italia...ma anche io non me lo ricordo...ricordo solo le sbarre che circondavano il cortile e il fatto di non ricordare più l'italiano....


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MessaggioInviato: 14 set 2010, 23:30 
G2 con doppia cittadinanza

Iscritto il: 01 lug 2006, 21:34
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Località: Roma
Io non me lo ricordo proprio il mio primo giorno di scuola, ho fatto tutte le scuole in italia e quindi non c'è stato la sensazione di cambiamento. Tuttavia ricordo molto bene cosa ho provato quando ho iniziato a parlare in italiano, era molto strano, non ero cosciente che stavo imparando una nuova lingua e nemmeno di quello che dicevo, a livello conscio, quando mi parlavano io rispondevo, sapevo che quello che stavo dicendo era la risposta giusta per una determinata domanda o che una determinata frase era giusta in un certo momento, ma se mi chiedevano di tradurre ciò che stavo dicendo non ne avevo la più pallida idea. Mi ricordo mia madre che mi chiedeva e questo che vuol dire? e io: boh. Però continuavo a parlare, ahahahah.

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Cinese fasullo


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MessaggioInviato: 15 set 2010, 00:22 
G2 Integrato

Iscritto il: 27 mag 2008, 17:36
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Località: Roma
Io invece ho dei ricordi molto nitidi di tutto il mio percorso scolastico perchè è sempre stata la mia seconda famiglia. Quando ero ancora all'asilo, vedevo nelle maestre la figura materna che mi mancava e cercavo sempre di attirare la loro attenzione facendo la brava. Anche quando sono arrivata in Italia è stato così ed è stato molto più facile perchè qui il rapporto insegnante-alunno è piuttosto informale e molto meno rigido e serio.

Io sono arrivata in 4 elementare e il mio primo periodo di scuola è stato piuttosto traumatico. Il primo giorno mia mamma mi ha accompagnata fuori dalla classe, la maestra è venuta vicina e ci ha sorriso. Poi la mamma ha detto alla maestra: la mandi in bagno ogni tanto perchè lei è timida e non lo dice. Sono entrata timidamente in classe e mi sono seduta al primo banco. Subito tutti i compagni mi hanno accerchiata come fossi un oggetto alieno e mi hanno cominciato a fare tantissime domande e io mi sentivo a disagio, non capivo tutta quell'attenzione. Non riuscivo a capire la curiosità dei miei compagni di scuola. Non ero abituata nemmeno ad una classe così piccola e con così poche persone. Poi la maestra ha cominciato a fare lezione e io non riuscivo a capire niente, non sapevo che fare e come comportarmi. poi la maestra domandava qualcosa e vedevo tutti i compagni che si agitavano e alzavano la mano e io mai. Stavo male, mi sentivo stupida e pensavo: chissà cosa avrà detto e poi mi mettevo a cercare sul dizionario il significato dell'intero discorso. Ma non facevo mai in tempo ad alzare la mano e dimostrare che anch'io avevo capito ma non sapevo esprimermi. Poi, poco dopo è arrivataun insegnante di sostegno e mi ha prelevata dalla classe ed è sempre stato così per i primo quadrimestre fino a Natale finchè non ho preso il coraggio di parlare italiano.
Dopo ancora è arrivata l'ora di pranzo, una esperienza veramente terribile. La maestra mi ha fatto sedere vicino a lei. Come primo piatto c'era la pasta al pomodoro che assaggiai a malapena, per il secondo invece c'era lo spezzatino con gli spinaci. Non lo toccai nemmeno. La maestra, allora mi costrinse a mangiare il formaggio, ma l'odore era nauseabondo. Allora lei prese del pane e misi il formaggio dentro e mi chiese di mangiarne almeno un pezzo piccolino ma io non ce la facevo proprio e vomitai quasi dopo quel pezzo di rosetta. Nemmeno il latte bevvi perchè era fredda e non ci ero abituata.
Così rimasi a stomaco vuoto e durò per un lungo periodo finchè non cominciai ad abituarmi ai vari sapori.
Poi nel pomeriggio, tutti i bambini giocavano a nascondino, mentre io mi sedetti, da sola, vicino alla maestra che aveva uno di quei giocattoli a legno, una sorta di abaco e ci giocai, mentre le urla che mi sopraggiungevano mi rimandavano alla mia vita in Cina,alle rincorse con gli altri bambini in mezzo alle strade e tra le case. E dalla persona grande, un pò "fighettina" , "capa" di un gruppetto di bimbi, che spesso faceva capricci in quel periodo mi sono sentita piccola, piccola e spesso incompresa e triste.

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L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.


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MessaggioInviato: 15 set 2010, 09:34 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
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...come sono grandi i problemi dei piccoli!!! :shock:

nel frattempo dopo un primo giorno traumatico (almeno per uno dei 4 bambini) il secondo giorno di scuola sembra essere andato meglio: la bambina della III è uscita tenendosi per mano con altre due bambine, quello della prima non fa che ripetere "a-albero" (stanno imparando l'alfabeto!), quello delle medie sta ancora studiando la situazione e anche il più traumatizzato sembra aver trovato un nuovo compagno di banco...


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MessaggioInviato: 15 set 2010, 14:06 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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io non me lo ricordo il primo...ma il secondo me lo ricordo benissimo, non avevo fatto i compiti e la maestra che mi chiedeva il perche', io rispondevo che ho visto un film western tutto il pomeriggio, mi ha tirato per l'orecchio e mi ha trascinato fuori e dopo ha chiamato mia madre...quando arrivo' mia madre guarda guarda era una signora bianchissima dai tipici tratti nord italiani...e guarda guarda ha cambiato atteggiamento :)
per il resto la lingua non era un problema per me...ma forse lei non lo sapeva, e ha preferito un linguaggio universale. Chissa' che sarebbe successo se avesse provato a parlarmi normalmente?

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MessaggioInviato: 09 nov 2010, 14:24 
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Iscritto il: 07 dic 2008, 19:59
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più che il primo giorno di scuola mi ricordo tutto un insieme di sensazioni e sorprese in quei primi mesi della scuola nuova. Io arrivai alla terza media.
Mi ricordo che mio padre fece di tutto per non farmi perdere un anno e iscrivermi insieme ai miei coetanei. Mi ricordo che arrivai a questa scuola (scuola media) e ci rimasi male, perché ero convinta che l'Italia era un paese ricco e mi trovai invece un palazzo dove una volta si abitava trasformato in una scuola media, senza una palestra, senza un giardino, senza un campo da pallacanestro, pallamano o calcetto. Mi ricordo la mia sorpresa nel non trovare un'aula per ogni materia, ma un unica aula per classe. Mi ricordo che non capivo nulla e che gli altri bambini non capivano l'inglese. Mi ricordo che con la maestra parlavo in latino, anche se lei lo pronunciava in maniera diversa (io avevo la pronuncia classica, ossia tedesca). Mi ricordo che i miei coetanei mi sembravano più piccoli e la mia sorpresa che le mamme venivano a prenderli a scuola. Cercavano di spiegarmi che le mamme non lavorano, ma fanno le casalinghe. Mi ricordo che non c'erano materie che io avevo già iniziato nel mio paese d'origine come latino, greco, biologia. Mi ricordo che a tecnica si disegnava solo e non si lavorava il ferro, il legno e simili. Mi ricordo che a musica non si leggevano le note, ma si suonava solo il piffero. Mi ricordo che in matematica stavano molto indietro rispetto a me. Mi ricordo una ragazza in particolare che mi aiutò tantissimo quell'anno (fece poi con me anche il liceo) con la lingua e io la aiutai a non studiare a memoria. Mi ricordo anche quelli che mi facevano scherzi idioti perché io non mi potevo difendere.


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MessaggioInviato: 09 nov 2010, 18:04 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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NO FAMMI CAPIRE... PARLAVI INGLESE E LATINO BENE GIA' ALLE MEDIE???

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MessaggioInviato: 09 nov 2010, 23:30 
G2 con psd convertito!!!

Iscritto il: 16 nov 2008, 22:31
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Io mi ricordo la divisa da bravo scolaretto.. ricordo i fiori che mi fecero portare alla maestra, ricordo un grande cortile e tutti i bambini vestiti come me, ricordo che era una grande festa, la sensazione di diventare grande, era il primo settembre. Ricordo che c'era il sole, ricordo che facevo un sacco di domande. Ricordo che era tutto addobbato, che eravamo tutti felici. Ricordo che per la prima volta nella mia vita quel giorno chiesi cos'era una trincea. Ricordo che la scuola era grandissima, che non era lontana da casa. Ricordo che mio nonno mi dette dei rubli perchè tornando da scuola dovevo pagare qualcosa di importante da qualche parte, ricordo di aver usato quei soldi per comprare due adesivi argentati con raffigurate macchine sportive. Ricordo di averne prese tante, ma tante, che ancora me lo ricordo.


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MessaggioInviato: 09 nov 2010, 23:40 
G2 con doppia cittadinanza

Iscritto il: 01 lug 2006, 21:34
Messaggi: 873
Località: Roma
El Persiano ha scritto:
NO FAMMI CAPIRE... PARLAVI INGLESE E LATINO BENE GIA' ALLE MEDIE???


shè, in croazia l'istruzione è buona, tutti i bambini imparano l'inglese ed il tedesco sin da piccoli e lo parlano effettivamente.

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MessaggioInviato: 16 nov 2010, 14:02 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
Messaggi: 2177
Località: Roma
Io dei miei primi giorni di scuola ricordo il terrore di non conoscere nessuno e un pò di imbarazzo perchè guardavano mia mamma (che non è cinese ma tutti mi chiedevano perchè era cinese). Poi del primo giorno del primo anno di liceo mi ricordo di una ragazza di paese che mi si avvivinò e candidamente e molto delicatamente mi chiese: "Scusami, ma tu sei negra?". In effetti, ero molto abbronzata. Mi ricordo di aver pensato che la domanda era assurda per mille motivi ma anche che non c'era malizia in quella domanda.


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