Condivido in pieno, Io sono in Italia da 19 anni , ho studiato alle elementari ed alle medie con una grinta insolita per una bambina. Avevo la volontà di imparare cose nuove, la fissa di parlare un italiano corretto, forse perchè nella mia piccola mente infantile pensavo che solo conoscendo la lingua, la storia, la geografia, la letteratura di questo paese sarei stata considerata uguale a tutti gli altri bimbi.
E come mi rendeva felice quando i compagni di scuola mi chiedevano di poter copiare i compiti, quanto mi sentivo appagata nel ricevere un ottimo voto per una interrogazione o una verifica scritta... Ed ora se ci penso mi viene da piangere perchè ho sempre considerato la scuola l'unico modo per riscattarmi e rendere la mia famiglia orgogliosa di me, per dimostrare agli altri che l'essere immigrato non implica l'essere stupido, e solo ora che sono adulta mi rendo conto che non sono mai stata spensierata come un bambino dovrebbe essere. Per me la scuola era una missione!
A scuola sono sempre stata l'unica bimba straniera e non sempre ero ben voluta dagli altri compagni, al primo litigio banale non facevano che deridermi per il mio colore di pelle (e pensare che ora faccio le lampade per diventare ancora più scura
), per i miei capelli ricci, per il velo di mia madre, per l'accento di mio padre.
Quanta sofferenza! Quanti pianti in silenzio!
Ma nella mia illusione ero convita che l'essere una brava studentessa mi avrebbe ripagato. Che stupida sono stata!
E poi non siamo nè carne nè pesce: in italia siamo stranieri anche se siamo più italiani di un leghista qualunque, e nel paese d'origine siamo dei pesci fuor d'acqua: non parliamo perfettamente la lingua, molti non la sanno scrivere, un livello culturale scarso perchè limitato a ciò che abbiamo assimilato nell'ambiente familiare, magari non ne condividiamo la religione, non abbiamo forti legami con i parenti che ci considerano dei privilegiati perchè stiamo in europa...
Insomma nessuno ci vuole!
A volte è come se fossimo considerati una generazione ambigua, oserei dire troppo all'avanguardia rispetto a ciò che ci circonda.
Eppure siamo in molti: per questo non capisco perchè ci ignorano e vogliono gettarci addosso il velo dell'indifferenza!
Per quanto mi riguarda la battaglia sarà molto lunga, non ci arrendiamo così facilmente, dovranno sparare molti colpi prima di abbatterci, oramai siamo dei geni nell'attutire l'insensibilità altrui perchè ci siamo avvezzi fin da bambini consapevoli di essere considerati diversi.