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Insulti razzisti, a 14 anni accoltella il rivale http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=18&t=978 |
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Autore: | paula [ 26 mar 2008, 14:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Insulti razzisti, a 14 anni accoltella il rivale |
REPUBBLICA 26.3.2008 Insulti razzisti, a 14 anni accoltella il rivale Il ragazzo in carcere per tentato omicidio. La madre: "Da mesi a scuola viene deriso dai compagni" RHO - «Io so solo che sono andato alle giostre per divertirmi e mi sono beccato una lamata». Sul letto dell´ospedale, il quattordicenne accoltellato nel luna park di Rho, nega di aver provocato, insultando con epiteti razzisti i suoi aggressori peruviani. Ma per i carabinieri è tutto molto chiaro: la causa scatenante del tentato omicidio di Pasquetta, una piccola faida tra adolescenti che poteva avere esiti ben peggiori, è stato un insulto xenofobo rivolto ai due latinoamericani dai ragazzi italiani. «Il peruviano ha avuto una reazione ovviamente da condannare - premette il capitano Luca Necci - ma dalle testimonianze raccolte possiamo dire con certezza che è stato provocato, umiliato e mortificato dai coetanei del posto». Sono le cinque del pomeriggio e il piccolo peruviano, un quattordicenne mingherlino, si affaccia con un amico a parco Europa. Vogliono fare un giro sulle giostre, ma cinque ragazzi italiani li affrontano: pretendono una sigaretta e al loro rifiuto li inseguono in un parcheggio strattonandoli e insultandoli. Il ragazzino torna a casa piangendo. Non dice nulla ai genitori, si confida solo con il fratello più grande, sedicenne, poi decide di uscire con lui e con la sua fidanzata, una ragazza italiana. Ma con sé tiene nascosto un coltello da cucina. E quando sono sul posto lo sferra contro un quattordicenne di origini napoletane intervenuto nella discussione. Il ragazzo italiano finisce in ospedale, dove riescono a bloccare l´emorragia. Il quattordicenne peruviano, invece, è rinchiuso al Beccaria di Milano con l´accusa di tentato omicidio. Suo padre, operaio in un´azienda che si occupa dell´allestimento degli stand fieristici, chiede scusa ai familiari: «Quello che è successo non si può negare, anche se mio figlio è stato provocato. Ma dobbiamo essere tutti più vicini ai nostri figli, parlare con loro». La madre piange: «Da piccolo mio figlio diceva che preferiva l´Italia al Perù. Ora torna da scuola e ripete sempre che lo insultano. "Ho capito che io non sarò mai uguale a loro", mi ha detto una volta». |
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