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Torino: "Vattene dall´Italia" e lo picchia http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=18&t=1143 |
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Autore: | paula [ 22 mag 2008, 19:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Torino: "Vattene dall´Italia" e lo picchia |
Fonte: l'espresso local on line (repubblica di Torino) "Vattene dall´Italia" e lo picchia. Ragazzo "difficile" aggredisce coetaneo romeno e scoppia il caso La preside: "La xenofobia è esclusa e l´istituto non ha colpe" Fuori dalla scuola raccontano con una semplicità disarmante di quel ragazzo, A., «quello fascista che ce l´ha con tutti gli immigrati». E fanno l´elenco dei compagni che sono stati picchiati. «A uno ha sputato in faccia, un altro lo ha spinto. E fa anche il giustiziere perché se uno dei suoi amici viene offeso lui va e picchia chi l´ha offeso, anche italiani». Lo chiamano fascista, dicono che faccia il saluto romano e parli di Mussolini. Ma la politica qui c´entra poco, se non nei discorsi sentiti dai «grandi» o trovati su Internet. E C., 13 anni, romeno, è solo l´ultimo dei bersagli in questa brutta storia. Martedì pomeriggio dopo l´uscita da scuola stava tornando a casa a piedi con due compagne e un amico. Saranno state le 16,20 quando un coetaneo gli è saltato addosso da dietro e lo ha picchiato in faccia. Gridava «Romeno di m… Fai schifo, vattene dall´Italia», mentre altri tre ragazzi ridevano. Anzi, in un biglietto che gira a scuola si dice che A. «gli ha detto che è un essere inferiore e che lo brucia vivo e lo appende al muro con un chiodo». Parole che sono lame, in bocca agli adolescenti che le ripetono come fosse una cosa normale. C. frequenta l´ultimo anno alla scuola media Ugo Foscolo, zona Crocetta. È arrivato tre anni fa dalla Romania, dove viveva con i nonni perché i suoi genitori 7 anni prima erano venuti a Torino per garantirgli un futuro. E lui non ha deluso le loro fatiche: ha imparato presto l´italiano, a scuola va bene, ha molti amici. Un allievo modello. A. invece è quello che semplificando viene definito un ragazzo difficile, problematico. Salta spesso le lezioni tanto che all´inizio la giovane vittima, che pure lo aveva già visto nei paraggi, non pensava nemmeno che fosse un suo compagno. Eppure alla media di via Piazzi tutti lo conoscono. E anche la voce dell´aggressione di martedì ha fatto rapidamente il giro delle classi. Ma dalla Foscolo, dove su 600 ragazzi, circa un centinaio sono stranieri, non ci stanno a passare per un istituto di razzisti. E nei corridoi i manifesti contro il bullismo sono il segno di progetti educativi che cercano di far crescere gli studenti nel rispetto delle differenze. «In questa storia la scuola non c´entra nulla - precisa la preside Giovanna Bergoglio - Il fatto è accaduto fuori e quel giorno il ragazzo che ha dato il pugno non era nemmeno presente. Non è una questione di fascismo, quel ragazzo si farà prendere dai discorsi dei grandi, ma non sa cos´è davvero il fascismo». Eppure il volto gonfio di C. e la denuncia del padre al commissariato San Secondo raccontano una storia che non può essere archiviata come una scazzottata tra ragazzi. «Se lo prendo da solo gliela faccio pagare per tutto - racconta un allievo - Io non sono dalla parte degli immigrati e nemmeno contro di loro. Mi sembra che non abbia senso perché siamo tutti uguali, no? Anzi, se devo dirla tutta forse vado più d´accordo con gli stranieri, con loro prendo subito confidenza». Sul caso del giovane romeno picchiato anche l´Unione degli Studenti ha espresso sdegno, come per i roghi dei campi nomadi di Ponticelli. «Sono chiari sintomi del clima di intolleranza e di odio che attraversa tutto il Paese». E Caterina Romeo, segretario provinciale del Pd, commenta: «La nostra è una terra di grande tolleranza e democrazia e questo episodio offende tutti noi. L´episodio è tanto più grave perché coinvolge ragazzi minorenni che mostrano di non sapere cosa sia la legalità, il rispetto degli altri e dei loro diritti. Cosa che proietta un´ombra inquietante sul futuro della nostra città». (16 maggio 2008) |
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