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Ian SSali su "In Italia"
Ian Ssali nasce a Roma nel 1990 da una famiglia di origine ugandese. Frequenta l'asilo, le elementari e le medie nella zona Tuscolana della capitale. Di questo periodo racconta: “La mia infanzia è stata felice. Davo per scontato che la differenza principale tra me e gli altri fosse il fatto che in casa avevo genitori che avevano visto probabilmente più cose dei genitori dei miei compagni e che ci trasmettessero un po' delle loro esperienze”. Crescendo le cose cambiano, perché con l'adolescenza “ci muoviamo incessantemente per far sì che ogni nostra scelta segua quella che riteniamo sia la nostra natura, per svelarci finalmente quello che realmente siamo”.
E' ancora adolescente quando aderisce alla Rete G2 seconde generazioni. Questo incontro rappresenta per lui una svolta importante: “Mi sentivo un po' incompreso – scrive - e conoscere alcuni amici della Rete G2 è stato utile perché finalmente sono riuscito a dare un senso a quello che avevo vissuto e pensato da solo. La Rete G2 mi ha maturato perché prima di incontrarla non avevo mai avuto amici originari di altre parti del mondo, cresciuti o nati qui, in Italia. Mai”.
Ian Ssali comincia a collaborare con la Rete G2 e consegna nel 2007 una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sensibilizzarlo sul tema della cittadinanza, partecipa ad alcune audizioni di varie commissioni della Camera e a numerose iniziative nelle scuole. Tra queste, un lavoro che rende Ian particolarmente orgoglioso è stata la lettura de I promessi sposi da parte dei figli d'immigrati in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Nell'aprile del 2009 Ian Ssali diviene cittadino italiano. “Ora posso votare, partecipare ai concorsi pubblici e all'ERASMUS, iscrivermi a qualche albo professionale e so che qualsiasi cosa possa succedermi l'Italia c'è, anche se so che a tanti questo non è ancora concesso”, sostiene amareggiato.
Ora è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma La Sapienza e studia nella speranza di contribuire alla crescita della nostra società.
Rete G2 seconde generazioni
La Rete G2 – seconde generazioni è un’organizzazione nazionale apartitica fondata da figli di immigrati e rifugiati nati e/o cresciuti in Italia. Chi fa parte della Rete G2 si autodefinisce “figlio di immigrato” e non “immigrato”: i nati in Italia non hanno compiuto alcuna migrazione e chi è nato all’estero ma cresciuto in Italia non è emigrato volontariamente, ma è stato portato in Italia da genitori o altri parenti. La Rete G2 quindi non sta per “seconde generazioni di immigrati” ma per “seconde generazioni dell’immigrazione”, intendendo l’immigrazione come un processo che trasforma l’Italia, di generazione in generazione.
La Rete G2 è un network di “cittadini del mondo”, originari di Asia, Africa, Europa e America Latina, che lavorano insieme su due punti fondamentali: i diritti negati alle seconde generazioni senza cittadinanza italiana e l’identità come incontro di più culture. La Rete G2 nasce a Roma nel 2005. Oggi ne fanno parte anche stranieri di seconde generazioni che vivono in altre città italiane (Milano, Prato, Genova, Mantova, Arezzo, Padova, Imola, Bologna, Bergamo e Ferrara) e partecipano ai workshop nazionali organizzati ogni anno dalla rete. Complessivamente la rete nazionale riunisce ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni, originari di diversi Paesi. Coloro che aderiscono alla Rete G2 si incontrano anche virtualmente sul Blog G2, finora raggiunto da più di 140mila visitatori (per un totale di circa 1 milione di pagine visualizzate) e discutono sul Forum G2 dove sono registrati circa 800 utenti.
Nel 2006 sono stati realizzati i Video G2. Il primo ha vinto il Premio nazionale Mostafà Souhir “per l’originalità dello spunto e per essere espressione riuscita del protagonismo nel mondo della comunicazione da parte delle giovani generazioni”. Il Ministero della Solidarietà Sociale ha commissionato alla Rete G2 uno spot audiovisivo basato sul video, G2: Forte e Chiaro, realizzato in collaborazione con l’artista Maria Rosa Jijòn. La Rete G2 ha partecipato, tra il 2006 e il 2007, su invito del Ministero dell’Interno e dell'allora Ministero della Solidarietà Sociale agli incontri convocati sulla riforma del Testo Unico sull’immigrazione (leggi n. 189 del 2002 e n. 286 del 1998) ed è stata ricevuta in commissione Affari Costituzionali della Camera per esprimere un proprio parere sia sulla riforma della legge sulla cittadinanza (legge n. 91 del 1992) sia sul Testo Unico.
Sempre nel 2007 la Rete G2 è entrata a far parte della Consulta Nazionale del Ministero della Solidarietà Sociale “per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie” e della Consulta dell’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Ha inoltre collaborato con il centro interculturale della Provincia di Mantova e con l’assessorato alle Politiche educative e scolastiche del Comune di Roma.
Nello stesso anno la Rete G2 ha ideato e realizzato un originale strumento di comunicazione: il Fotoromanzo G2, per promuovere una modifica della legge sulla cittadinanza italiana (legge n. 91 del 1992) che sia più aperta nei confronti dei figli di immigrati nati e/o scolarizzati in Italia. Nel novembre 2007 alcuni rappresentanti della Rete G2 hanno consegnato nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una copia del Fotoromanzo e una lettera. Il Presidente ha accolto con favore le parole e l’appello della Rete G2 dichiarando che “la legge è troppo restrittiva, bisogna aprire canali nuovi di accesso alla cittadinanza italiana per tanti ragazzi e tanti giovani, figli di immigrati”.
Nel 2008 la Rete G2 ha ideato e curato la trasmissione radiofonica OndeG2, per Radio Popolare Milano e per Popolare Network. Ha inoltre promosso la raccolta musicale Straniero a chi? Tracce e parole dei figli dell’immigrazione.
Vai al video:
http://www.initalia.rai.it/ospiti.asp?persId=7